I professionisti dello studio Psico-Logo hanno una formazione specifica sul metodo della consultazione partecipata secondo il modello di Dina Vallino, psicoanalista degli anni 1970-80 che ha dato un grande contributo alla terapia psicoanalitica infantile. Lo studio è riconosciuto dal Centro Studi “Il luogo dell’immaginario” per la metodologia della dott.ssa Dina Vallino.
La Consultazione Partecipata (CP) è un metodo innovativo ed efficace per affrontare e dare risposta alla sofferenza del bambino e dei suoi genitori. È particolarmente indicato ai bambini nella fascia di età 0/6 anni, ma può essere esteso fino alla pubertà (sino ai 12 anni circa). Si tratta di un intervento preventivo precoce, dove genitori e figli sono protagonisti, insieme, di una consultazione psicologica psicoanalitica.
La consultazione partecipata può essere utilizzata quando il bambino presenta alcuni di questi sintomi:
- Iperattività
- Ansia
- Difficoltà nel gestire la rabbia
- Problematiche relazionali
- Disturbi psicosomatici (della sfera digestiva, respiratoria, cutanea)
- Difficoltà nell’alimentazione
- Difficoltà nella regolazione del sonno
- Disturbi delle funzioni fisiologiche (enuresi, encopresi)
Compito della Consultazione Partecipata è quello di esplorare il disagio del bambino per come si presenta nella seduta, incoraggiando i genitori a diventare osservatori partecipi della relazione tra sé e il figlio. I genitori sono invitati a guardare il loro bambino riconoscendone i bisogni, tenendo conto della sua persona, dell’importanza della sua mente affettiva, delle sue difficoltà, ma anche delle sue risorse. Si promuove e si allena una capacità osservativa che aiuta il genitore a conoscere meglio il figlio.
Gli strumenti di lavoro della consultazione partecipata sono il gioco, il racconto di una storia, il “luogo immaginario”, il disegno. Attraverso questi strumenti il bambino dà voce alle sue preoccupazioni, alle sue paure ed al suo disagio. I genitori rivestono un ruolo chiave, partecipando attivamente all’osservazione del bambino guidata dallo psicoterapeuta. Lo psicoterapeuta aiuta i genitori a comprendere ciò che accade in seduta nel qui ed ora, e ciò permette di dare un significato nuovo al sintomo e alla sofferenza del bambino.
La CP ha una durata breve di circa 7 incontri.
Durante il primo incontro, i genitori presentano la motivazione che li ha spinti a chiedere aiuto allo psicoterapeuta, descrivendo le problematiche che riscontrano nel figlio e che rendono difficoltosa la sua crescita e il relazionarsi con lui. Il setting prevede sedute di gioco con entrambi i genitori ed il figlio, una seduta del figlio con la madre ed una del bambino con il padre. Inoltre lo psicoterapeuta incontra i genitori per riflettere su quanto emerso nelle sedute congiunte.
Al termine della consultazione partecipata viene restituita ai genitori e al bambino la qualità del gioco, la sua originalità e creatività oltre alle tematiche delicate e talvolta dolorose emerse durante gli incontri.
La Consultazione Partecipata favorisce la riattivazione della sintonizzazione e del legame affettivo tra genitori e figlio. Talvolta questo è sufficiente per osservare la soluzione dei sintomi. In altri casi si consiglia di proseguire il trattamento con una Consultazione Partecipata Prolungata, della durata di alcuni mesi. Tale percorso può porre le basi per un intervento di psicoterapia individuale rivolto al bambino, là dove la sintomatologia richiede un intervento più profondo.